STEFANIA ETZERODT OMBONI
filantropa ed emancipazionista. Di origine inglese, moglie del professor Omboni. Fondatrice del primo asilo per l'infanzia, il cosiddetto "Asilo Froebeliano". Fondatrice delle cucine popolari (in occasione della grande alluvione del 1882). Nell' 86 fondò "l'asilo ricovero per povere donne attempate e sole", nel 95 fondò l'istituto per l'infanzia abbandonata, prima la sezione maschile e poi nel 96 quella femminile.
Ricevette premi nazionali ed internazionali per la sua opera di assistenza ed educazione: quando la politica si doveva occupare di bambini la signora Omboni veniva ascoltata, come fosse un sindacato degli ultimi. La gente semplice, per strada la chiamava "contessa" come a volerla ripagare con un titolo onorifico per l'incessante opera di assistenza ai bisognosi.
Durante la guerra, nonostante fosse pacifista si prodigò in decine e decine di iniziative per la raccolta fondi, per l'aiuto ai feriti e ai profughi. Quando mori', nel 1917, la stampa nonostante la guerra se ne occupò con pagine per giorni e giorni. Il suo funerale fu un funerale di popolo, con in testa la banda musicale dell’istituto, le autorita’, onorevoli, consiglio comunale al completo e tanta, tanta gente comune. Nominò erede universale del suo patrimonio l’Istituto, a patto che esso stesso, insegnanti ed istitutori, rimanessero laici e che al suo interno chiunque volesse potesse professare liberamente qualunque credo. Talmente schiva e refrattaria agli onori in vita, lo volle essere fino in fondo, nel testamento si legge:
“E’ mia assoluta volontà che il nome Omboni non sia aggiunto al titolo dell’Istituto, per l’Infanzia Abbandonata, e neppure in nessun modo ricordato pubblicamente a Padova, fuorché nelle iscrizioni esistenti fra gli altri benefattori dell’Istituto”
(di Ennio Chiaretto)
|